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10 Curiosità Mutanti sulle Tartarughe Ninja

10 Curiosità Mutanti sulle Tartarughe Ninja

“Quattro tartarughe / per difendere la Terra / Viva i Ninja”. Se anche voi avete risposto con “Ninja” con voce di basso, benvenuti nei cunicoli delle fogne di New York.

Altro che alligatori o serpenti, qui abbiamo a che fare con 4 tartarughe mutanti e adolescenti, cresciute dal loro Maestro, un saggio ratto gigante.

Da poco è uscito nelle sale l’ennesimo capitolo del franchise nato più di 30 anni fa, “Tartarughe Ninja: Caos Mutante”, con sceneggiatura firmata da Seth Rogen. 

Andiamo: prendete le vostre shuriken, una torcia e attenzione a Shredder e i suoi.

Go Ninja, Go Ninja, Go!

 

  1. In principio tutto tranne che una storia per bambini

Correvano i primi anni ‘Ottanta e due giovani fumettisti, Kevin Eastman e Peter Laird, sognavano di creare un fumetto. Protagoniste assolute quattro piccole tartarughe che, venendo a contatto con liquami radioattivi, si evolvono nei nostri quattro eroi del sottosuolo. Il fumetto, autoprodotto dai due autori (che fondarono appositamente a casa editrice Mirage) era decisamente poco vicino al pubblico dei giovanissimi: immaginatevi un fumetto bello dark, splatterone quando serve e un bel po’ violento: eccoci servite le Tartarughe Ninja in versione comics.

 

  1. Jackie, ti scrivo una lettera (per convincerti)

Tornando a “Caos Mutante”, ovvero l’ultimo nato in casa Teenage Mutant Ninja Turtles, il regista Jeff Rowe voleva a tutti i costi che la “voce” di Splinter fosse quella di Jackie Chan. Pertanto Rowe ha scritto una lunga lettera al nostro molleggiatissimo Jackie che ha accettato (con buona fortuna di tutti noi che vedremo il film. PS: sforzatevi di guardarlo in lingua originale, magari con i sub in italiano giusto come ancora di salvataggio per qualche parola ostica).

 

  1. Splinter Lebowski

Il look del nostro Maestro – Ratto gigante ci ricorda qualcosa? Se sì, possiamo dire di aver o qualche annetto sulle spalle oppure di amare uno dei film dei fratelli Cohen. Infatti, Splinter è ispirato al personaggio di Drugo, il protagonista de “Il grande Lebowski”. Grazie.

 

 

  1. Leonardo, Raffaello, Michelangelo e… Gian Lorenzo?

Che le quattro tartarughe debbano i loro nomi ai principali artisti del Rinascimento italiano è noto a tutti. Quello che in pochi sanno è che Eastman e Laird, al momento di scegliere i nomi dei protagonisti, incapparono in un dubbio amletico. Riguardava Donatello, che avrebbe dovuto chiamarsi “Gian Lorenzo” come il Bernini. Fortuna volle che Eastman optò per un nome che finisse per “o”: fuori Bernini e dentro Donato di Niccolò di Betto Bardi, più noto come Donatello.

 

  1. Quella volta che apparvero gli attori che interpretavano le Tartarughe…

Annus Domini 1990: le TMNT appaiono nel primo, glorioso lungometraggio che tutti noi conosciamo.  Le quattro testuggini mutanti erano interpretate da altrettanti attori che compaiono, in un cameo, all’interno della pellicola.

 

  1. Grazie, Robin, mi hai aiutato a interpretare April

Restando sempre sul primo film del franchise, c’è qualcosa che accomuna April O’Neil (interpretata da Judith Hoag) e Mr. Robin Williams. L’indimenticabile interprete di pellicole storiche (“L’attimo fuggente”, “Hood”, “Will Hunting” …), appassionato collezionista dei comics delle Tartarughe, aiutò Judith Hoag a comprendere e costruire al meglio il personaggio di April. Grazie, Mr. Williams.

 

  1. Le Tartarughe sono fratelli dei Muppets

SE questa vi sembra una boutade, ricredetevi. Quando si trattò di realizzare i costumi per le prime “storiche” Tartarughe Ninja, i produttori contattarono Steve Barron, regista specializzato nel fantasy e che aveva collaborato con Jim Henson, il papà dei Muppets. Fu grazie al “Jim Henson Creature Shop” e ai suoi laboratori che nacquero i complessi costumi (ovvero la “pelle”) di Leonardo, Raffaello, Donatello e Michelangelo.

 

  1. “Se lo avessi disegnato io…”

A dichiarare questo (o a farlo intendere in maniera cristallina) fu Peter Laird, riferendosi alla serie animata che noi tutti ricordiamo. Laird dichiarò: “Avessi avuto in mano tutte le decisioni creative della serie, il cartone sarebbe stato decisamente diverso. Tra le altre cose, aiutanti idioti come Bebop e Rocksteady non sarebbero mai esistiti. Shredder sarebbe stato un vero cattivo. April non sarebbe stata una reporter e non avrebbe avuto bisogno di essere salvata costantemente. Le Tartarughe non sarebbero state così ossessionate dalla pizza e non avrebbero fatto battutine ogni 5 minuti.”

 

  1. Raffaello deve tanto a… Clint Eastwood

Per quanto riguarda la pellicola uscita nel 2014 intitolata “Tartarughe Ninja” (quanto ci piace la fantasia…), le quattro testuggini ninja sono create in CGI e ognuna di esse ha dei tratti somatici o delle espressioni ispirate a personaggi reali. Raffaello, come da spoiler nel titolo, ha lo sguardo di Clint Eastwood nella “Trilogia del Dollaro”; Leonardo si basa sullo sguardo di Russel Crowe (e un pizzico di Nelson Mandela); Donatello ricorda il Signor Spock di Leonard Nimoy. Splinter, per chiudere, è liberamente ispirato a Toshiro Mifune. Mica male.

 

  1. E Venus de Milo? (Chi?)

Nel 1997 il franchise produsse una serie televisiva in live action intitolata “Ninja Turtles: The Next Mutation” (qui in Italia venne tradotta con il titolo entusiasmante “Tartarughe Ninja: l’avventura continua”. In ogni caso, perché citare questa serie (in)dimenticabile? Poiché qui appare una quinta Tartaruga, ovvero Venus de Milo (io dico: non ci sono pittrici rinascimentali così famose? Fai un saltino in avanti e trovi Artemisia Gentileschi, per dire. No, prendiamo come riferimento la Venere di Milo… vabbè). La Tartaruga, cresciuta da un Maestro amico fraterno del Maestro di Splinter (vi ricordate che Splinter, nella versione originale, NON è un uomo tramutato in ratto. È il ratto da compagnia del Maestro di Shredder che viene ucciso da quest’ultimo.) e che si unirà ai quattro tartarugoni newyorkesi. Dal 1998 (anno di chiusura della serie) di Venus se ne sono perse le tracce.

 

Da oltre 30 anni (33, per essere precisi) sono nel nostro cuore e nelle nostre televisioni. Sono quattro, sono diversi l’uno dall’altro e sono, soprattutto, delle fichissime Tartarughe Mutanti Ninja (e pure adolescenti). Che dire? Vediamo come si comporterà l’ultima pellicola del franchise, che negli States ha riscosso un buon successo grazie a un bel cast (Jackie Chan, John Cena, Post Malone, Ice Cube) e una sceneggiatura firmata da Seth Rogen. Speriamo bene.

 

In ogni caso… Cowabunga!

 

AbC - Alberto Caboni

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