Un libro scritto non mi consolerà mai di ciò che ho distrutto scrivendolo: quell’esperienza che custodita per gli anni della vita mi sarebbe forse servita a scrivere l’ultimo libro, e non mi è bastata che a scrivere il primo.
Così scriveva, nel 1964, uno degli scrittori italiani più rappresentativi del Novecento. E pensare che parlava, anzi scriveva, del suo primo libro, croce e delizia si ogni autore. In questo caso, Signori, stiamo parlando di un autore che abbiamo studiato (parlo soprattutto per i figli degli anni Ottanta e Novanta) alle scuole medie e alle superiori.
Grazie al super naif Marcovaldo e alla sua famiglia, al Barone Rampante e quel Visconte che venne dimezzato, creando così due mezzi Visconti, simbolo dell’essere umano, a metà tra il Ben e il male.
Nel centenario della sua nascita, che cadrà il 15 ottobre, seguitemi attraverso sentieri di nidi di ragni e scopriamo 10 curiosità su Italo Calvino.
- Resistenza
Nato A Santiago de Cuba il 15 ottobre 1923, Italo Calvino trascorre praticamente tutta l’infanzia e buona parte della vita in quel di Sanremo, ancora non divenuto famoso per il Festival della Canzone Italiana. Nel 1994, a 21 anni, aderisce alla Resistenza contro i nazi-fascisti.
- La trilogia che -in realtà – potrebbe essere “un’opera unitaria”
Nel 1952 Italo Calvino diede alla luce la storia di un Visconte che viene “dimezzato” da una palla di cannone, scindendone la persona e la personalità. Questo libro, “Il Visconte Dimezzato”, fu il primo di una “trilogia” composta da “Il Barone Rampante” e “Il Cavaliere inesistente”. Calvino, tuttavia, suggerì di considerare i libri come una sorta di opera unitaria, poiché i libri sono profondamente legati nel loro comune significato.
- Tonio Cavilla e la “censura” a “Il Barone Rampante”
Nel 1965 venne stampata, anzi ristampata un’edizione scolastica de “Il Barone Rampante” Diversi termini e passaggi furono epurati o “risciacquati in Arno” con molto sapone. Via i riferimenti e le allusioni (poche) sessuali, alcuni termini triviali o insulti dialettali (“Belinui”). Il censore, Tonio Cavilla, fece un ottimo lavoro senza nuocere l’autore: provate ad anagramma Tonio Cavilla ed avrete, in realtà, lo stesso Italo Calvino.
- Un pianeta di nome Italo
Il 15 ottobre del 1993, nel settantesimo anniversario della nascita di Calvino, fu scoperto un asteroide nella fascia principale (regione del sistema solare tra Marte e Giove) a cui venne dato il nome di 22370 Italocalvino. Un omaggio decisamente adatto per l’autore de “Le Cosmicomiche”.
- Doppia ispirazione per il “Barone”
Per quanto riguarda la creazione e la caratterizzazione de “Il Barone Rampante” e di Cosimo (per l’appunto, il Barone del libro), per anni si pensò che Calvino si fosse basato su Libereso Guglielmi, allievo del padre di Calvino. In realtà, vi è una doppia ispirazione: il modello principale è uno zio di Calvino ma Libereso Guglielmi ebbe un ruolo fondamentale, raccontando al giovane Italo di un bosco così fitto che si poteva – di fatto- passare io ramo in ramo e di albero in albero senza mai scendere al suolo. Questo passaggio colpì la fantasia di Calvino, che anni dopo stilerà il manoscritto.
- Calvino da cantare
Italo Calvino fu decisamente prolifico in campo letterario, spazio e muovendosi tra di versi generi senza mai soffermarsi troppo per essere etichettato o “Incastrato” in un preciso stile. Esempio pratico: sapevate che esistono 5 canzoni di cui Calvino è paroliere? La musica, invece, fu curata da Sergio Liberovici.
- Metti un giorno all’Avana col Che
Amatissimo anche nella sua madrepatria (ricordate che Calvino nacque a Cuba), Italo Calvino mantenne ottimi rapporti con l’isola e con alcuni dei suoi illustri abitanti. Nel 1964 vi fu un incontro tra lo scrittore e un medico argentino che aveva avuto parte attiva nella Rivoluzione Fidelista, un certo Ernesto Guevara, noto col nomignolo di “Che”.
- La “Città dei fiori” grazie ai Calvino
Che le piante, la botanica in generale, fosse nel cuore dei Calvino è risaputo. Il padre di Italo, Mario Calvino, era uno stimato agronomo e botanico. La madre, Eva Mameli, è uno dei fiori più profumati (passatemela, dai!) della Sardegna: nativa di Sassari, fu LA prima docente universitaria di botanica in Italia, oltre che dirigere per tre anni (1926 – 1929) l’Orto Botanico di Cagliari. Quando i Calvino tornarono in quel di Sanremo, si dice abbiano avuto un peso fondamentale nella “nascita2 di Sanremo come “Città dei fiori”. Potere della botanica.
- I tre tavoli romani
Nei primi anni ’60 Calvino passò sei mesi negli States, che lo impressionarono e rimasero nel cuore. Più di vent’anni dopo, il nostro si trovò a preparare un ciclo di sei discorsi da tenere all’Università di Harvard. I manoscritti, riposti in cartelle singole, si trovavano su tre tavoli appositi nella casa romana di Calvino.
- Un viaggiatore nel DNA
Figlio, come abbiamo già detto, i due botanico, Calvino aveva il viaggio nel proprio DNA. Dopo esser nato, per via di una serie di circostanza, a Cuba, lo scrittore visse a Sanremo. In età adulta, oltre a Roma, visse per oltre 13 anni in quel di Parigi. Famosi anche i viaggi in Iran e Giappone, oltre che ritornare più volte a Cuba.
Che dire? Il centenario della nascita di Italo Calvino potrebbe essere un’ottima occasione per (ri)scoprire la sua bibliografia. Tra storie fantastiche (ma con uno sguardo nitido e lucidissimo sulla società dell’epoca) è sempre un piacere rituffarsi tra le pagine di uno degli scrittori italiani più importanti del “secolo breve”.
AbC – Alberto Caboni
Lascia un Commento