Occhiali coloratissimi, voce che scivola veloce ed energia.
Queste sono solo tre delle tante caratteristiche di Corrado Sorrentino.
Cagliaritano, 48 anni, papà di Amelia, persa per una rara malattia qualche anno fa, Corrado ha trasformato la sofferenza per la scomparsa della sua bimba in una grande forza.
"Sono un allenatore assassino, ma ancor più un atleta che cerca di andare sempre oltre i limiti" dice di sé Corrado.
L’estate scorsa a conferma delle sue parole ha dato vita a una vera e propria esperienza no limits per i più.
E’ partito da Marina Piccola, Poetto di Cagliari, e in 59 giorni e 700 km ha terminato una lunga maratona che lo ha portato a circumnavigare la Sardegna.
“Un viaggio bellissimo” in cui ha portato con sé la sua Amelia.
Aveva già dato vita ad imprese similari: nel 2019 e nel 2020 aveva unito Torre delle Stelle e Cagliari e nel 2021 ha circumnavigato l’Isola di San Pietro.
Alle sue esperienze “no limits” unisce le raccolte fondi per l’organizzazione di volontariato “Amelia Sorrentino”. Lui e la sua compagna si sono ripromessi, in un momento di forte dolore, di trasformarlo in una qualche forma di miglioramento nella conoscenza e maggiore consapevolezza nei confronti di tutti quei bambini che si trovano affetti da patologie gravi.
Corrado è ambasciatore di MedSea. Estremo il rispetto nei confronti del mare: “È incredibile l’arroganza con cui gli esseri umani trattano il mare. Lo infestiamo di barche, di plastica, di rumori.”
Durante le sue maratone in mare, accompagnato da un gommone, consegnava la plastica e i rifiuti che trovava bracciata dopo bracciata.
Poche settimana fa ha iniziato sui social un nuovo format: #SwimmingForFuture. Attraverso brevi video, in collaborazione con Medsea Foundation, informa i suoi follower con pillole di sostenibilità per il pianeta.
Corrado, ex campione di pallanuoto, è stato descritto come il più forte nuotatore made in Sardinia. La sua è una carriera ricca di soddisfazioni sportive. Tre volte campione nazionale assoluto di nuoto, oltre che 23 volte campione nazionale di categoria, alla quale aggiunge una medaglia di bronzo ai campionati europei junior, giusto per citare qualche esempio.
Ora è un coach, un “allenatore assassino” come si è definito, ma c’è di più.
“Allenare ti offre l’opportunità di vedere ogni giorno tanti bambini, tanti giovani. Molti adulti pensano che i ragazzi di oggi siano degli alieni perduti nei telefoni. Non è vero. Se hai pazienza finiscono per seguirti, decidono di cominciare un percorso di trasformazione individuale. Molti allievi, nel tempo, tornano a ringraziarmi per la mia severità. Bisogna scommettere, provare”. Dice Corrado.
L’impegno di Corrado è notevole, trascina e coinvolge.
Se avete la curiosità di seguirlo sui social, troverete passione in quello che fa e nel come.
Un esempio.
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