Home » Canali » Leggimi Perché » Paolo Borrometi - Traditori
Paolo Borrometi - Traditori

Paolo Borrometi - Traditori

Ultima fatica letteraria del giornalista siciliano Paolo Borrometi, Traditori, uscito lo scorso aprile ci accompagna in un viaggio nella storia d’Italia in cui denuncia i traditori, i criminali che mirano a creare confusione nel Paese per raggiungere i propri interessi illegittimi. A discapito della verità. Un reportage giornalistico tra anomalie, depistaggi e buchi neri che parte dallo sbarco degli americani in Sicilia nel 1943 per arrivare ai giorni nostri, passando per le bombe degli anni Settanta e la strategia della tensione: da Portella della Ginestra a via Fani, dall’Italicus al Rapido 904, da Bologna a Capaci e Via d’Amelio, fino all’arresto del latitante Matteo Messina Denaro. Una storia, alternativa e potente, del lato oscuro del Paese. L’autore collabora con diverse testate giornalistiche e da ormai 10 anni a causa delle continue minacce e dopo l'incendio della porta di casa, vive sotto scorta dai carabinieri.

Libro scorrevole e molto dettagliato di alcuni fatti di cronaca nazionali senza mai entrare su opinioni personali, utile per comprendere come le mafie ancora oggi nel nostro Paese abbiano ancora una forte influenza sulle istituzioni. Tutto ciò se purtroppo ancora accade il motivo è perché ci sono stati e ci sono dei traditori del giuramento di fedeltà alla Costituzione. Paolo Borrometi nel suo ultimo libro mette nero su bianco una precisa ricostruzione di vicende che ancora oggi reclamano verità e giustizia e che deve essere letta e diffusa.

Sofferenza. Ma soprattutto dignità nel cercare, nel chiedere verità. Quante volte ci è capitato di ascoltare le parole dei familiari delle vittime (di mafia o di terrorismo) provando una immediata partecipazione al loro dolore. Compassione, rabbia, empatia. Sentimenti antichi e nobilissimi. Ma chi soffre per la perdita di un proprio caro non ha bisogno di lacrime condivise, o della nostra pietà. Chiede altro. Chiede giustizia e chiede verità. Quella che non ha ancora avuto oltre l’80% delle vittime di mafia, basti ricordare questo numero. Quella verità che da noi sembra sempre stare altrove, chiusa in qualche soffitta buia, nascosta tra mille granelli di polvere, bauli, carte accatastate e parole arrugginite confuse una sull’altra in un secolare perenne, e dilagante disordine. A ben vedere, la storia del nostro Paese si snoda lungo un percorso ininterrotto di capitoli drammatici in cui proprio il chaos sembra essere stato da sempre l’arma vincente, se non la prima, di chi ha lottato (e lotta) per conquistare il potere, o per conservarlo.

 

 

Lascia un Commento

Plain text

  • Nessun tag HTML consentito.
  • Indirizzi web o e-mail vengono trasformati in link automaticamente
  • Linee e paragrafi vanno a capo automaticamente.
CAPTCHA
Per evitare spam automatico ti invitiamo a compilare il form correttamente.